Salvatore Manzi nasce nel 1975 a Napoli. Con tesi in Storia dell’arte “Assenza dell’autore nell’opera d’arte contemporanea” con la prof.ssa Adachiara Zevi consegue a pieni meriti il percorso accademico presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, specializzandosi in Pittura. Interessato fin dagli esordi all’iniquità del sistema e del mercato dell’arte dal 1999 al 2002 intraprende un difficile percorso di azzeramento creativo.
Prende parte e organizza diversi collettivi, atti a sviluppare processi di spersonalizzazione artistica, singolare risulta la ricerca che l’artista affronta nel progetto “Zak Manzi” che mette in discussione il ruolo della firma e della produzione nel prodotto artistico.
In seguito si volge ad una ricerca più ampia e nei suoi lavori, compaiono numerosi riferimenti al disagio sociale, alla psichiatria, alla politica, alla libertà d’informazione.
Dal 2006 la sua ricerca si infittisce di contenuti spirituali, la pittura e il video sottendono una indagine iconoclasta legata alle scritture sacre e all’analisi dell’invisibile. Dal 2007 è docente di Videoinstallazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Vive e lavora a Napoli.
“L’umiltà è il mio valoroso atto di resistenza. (Salvatore Manzi)”