La pittura è un’immagine senza corpo, piatta e statica. E’ evoluta perché è antica. E’ seducente ma, sempre giovane e ingenua, si lascia sedurre. Una bambina che cresce, promette quello che sarà o che potrà essere, sogna, tradisce. Vuole. E’ una vecchia che conosce tutti i trucchi dell’inganno; profondità e volume. E’ potente. Il pittore è uno strumento. Inconsapevole produce immagini e la pittura lo domina.
Irretito dalla magia crea segni che non significano, che sono solamente ciò che sono: colore. Non dice, guarda e fa vedere. Si meraviglia. Non si sa come, su una tela bianca appare un altro luogo, un’altra natura; con regole e leggi tutte sue, tutte da trasgredire. Chi guarda è complice perché sa che è solamente colore ma, come per i sogni, dà un senso alle cose, e crea, lasciandosi trarre in inganno. Vede la forza che piega la forma e ne accetta la menzogna. La pittura è l’immagine che vuole esistere, in una nuova forma, ancora, ancora e ancora. La pittura è pittura.
“La pittura è colore su una superficie, e ha creato l’uomo”
Pastorello (Giovanni Manunta) è nato a Sassari (1967). Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive e lavora a Sassari.