Il mio lavoro si interessa a questioni legate all’ecologia nel senso originario del termine, ovvero dello studio delle relazioni di differenti specie e organismi tra di loro e con il loro ambiente naturale o artificiale.
In primo luogo vorrei mettere in discussione la filosofia antropocentrica che ha plasmato gran parte del comportamento umano nei confronti del resto della biosfera e indagare la definizione tradizionale di natura come nozione oppositiva alla cultura, oltre che l’approccio mentale, più che fisico, degli umani verso l’alterità animale.
Ua parte fondamentale del mio lavoro, in questa prospettiva, è lo studio delle iconografie ibride zoomorfe. Come dimostra la storia dell’arte, siamo sempre stati inclini a considerarci ontologicamente distanti o separati dagli altri animali: umani con caratteristiche animali vengono abitualmente rappresentati come idoli soprannaturali, demoni malvagi o esseri primitivi succubi dei propri istinti. Vorrei mettere a punto un tipo diverso di immaginario zoomorfo, al di là delle tradizionali connotazioni morali e fondato sull’idea dell’affinità fra uomo e animale. L’ibridazione diventa pertanto simbolo della contaminazione e della cooperazione con qualsiasi genere di alterità biologica e sociale.
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