Federica Amichetti nasce a Recanati nel 1976.
Laureata nel 2001 con una tesi in estetica, titolata Il corpo come teatro all’Accademia Belle Arti di Macerata. Frequenta diversi workshop con artisti internazionali e i corsi di recitazione con il Minimo teatro di Macerata diretto da Maurizio Boldrini.
Inizia ad esporre dal 2003 e nel corso degli anni il suo percorso artistico, dove la Natura e il sentimento umano percorrono binari paralleli, si arricchisce di diversi linguaggi espressivi e all’interno delle sue istallazioni, il video, la fotografia, il disegno sono capaci di convivere in maniera osmotica e naturale. Nonostante le opere siano intrise di significato andando a scavare nell’animo umano, dominano in maniera sempre crescente l’assenza e il silenzio. Un’atmosfera meditativa, apparentemente rassicurante rivelano argomenti invece spesso drammatici e impegnativi.
Fra gli eventi più recenti ricordiamo la sua ultima istallazione site-specific Mater Mater-ia a cura di Valentina Falcioni e Privata, la mostra itinerante in Italia, sul femminicidio e la violenza di genere, di cui ne è la ideatrice e artista e la mostra Mon Appetit a Parigi presso l’Espace Beaurepaire.
“Io mi definisco “anartista” invece di artista, o meglio ancora, “respiratore”. La mia attività consiste, semplicemente, nel vivere. (Marcel Duchamp)”