Il mio lavoro si sviluppa sotto l’influenza dei filosofi Gilles Deleuze e Felix Guattari. In particolare i miei studi si articolano tra i concetti di “nomadismo del pensiero” e “deterritorializzazione” visti come un’analisi dell’uomo e del mondo in cui vive e con cui si relaziona. Sono da sempre orientata all’utilizzo di performance di interazione col pubblico per mezzo di un approccio di tipo socio-antropologico.
In particolare mi interessa provare a sovvertire abitudini, staticizzate senza un preciso motivo, innescando dei meccanismi di apertura psicofisica verso l’esterno, l’altro. Alle performance associo spesso foto, video, installazione e suono creando ambienti immersivi e sinestetici. Alcuni dei temi sviluppati nelle mie opere sono la delocalizzazione economico geografica e la mancanza di fiducia nel “altro da sé”.
Porto avanti diverse tesi sullo stato attuale del ruolo del performer, fra cui: il recupero di contatto fisico fra esseri viventi e della rarefazione materiale della percezione della realtà fisica ad opera del digital display. Le mie attuali ricerche vertono sul concetto di imitazione e partecipazione come forme di apprendimento e condivisione semiotica come costruzioni di luoghi.
“Il performer è oggi membrana permeabile, linea di confine osmotica, filtro d’interazione storica agente/agito.”
Sito web: www.tizianacontino.com