L’oreficeria ha plasmato parte del carattere tecnico-artistico di Niba, alias Michela Nibaldi. Intorno al XIV secolo la bottega orafa divenne luogo privilegiato per acquisire i processi di lavorazione di varie materie e proprio per il suo carattere interdisciplinare fu ritenuta un’attività guida. Fondendo la dedizione nei confronti della tradizione a una costante ricerca espressiva è giunta a una forte libertà creativa.
Attraverso le sue opere Michela dimostra di possedere non solo un ventaglio d’interessi socio-culturali molto ampio, ma anche una cifra stilistica coerente e fortemente autorappresentativa. Di fronte ai suoi lavori rimbalzano nella mente i bestiari medievali, i Naturalia, i Mirabilia e gli Artificialia che impreziosivano le Wunderkammer cinquecentesche, le cere anatomiche del Secolo dei Lumi, la filosofia erotica e l’arte fetish che ha segnato il periodo compreso fra il 1940 e il 1980, il fenomeno Cosplay diffusosi intorno alla fine degli Anni Settanta, lo stile Gothic Lolita nato in Giappone nell’ultimo decennio del XX secolo. Da ogni opera tuttavia traspare la personalità di una donna che riesce a rendere tangibili le sue visioni più intime e intriganti, senza mai essere interprete di un vuoto gusto parodistico.
Valentina Falcioni
Sito web: www.niba.info