Nata a Catania, Lidia Tropea vive e lavora a Pistoia. La sua ricerca si muove tra il video, l’espressione corporea e la fotografia, esplorandone le potenzialità e sovrapponendo spesso i tre linguaggi artistici. Il suo lavoro ha forti legami con la terra, con il senso di appartenenza e nasce da un rapporto intenso con la realtà, con una definizione estetica essenziale senza ricorrere a particolari effetti visivi.
Il corpo è sempre performativo, è mezzo e messaggio che si afferma con una pratica politica, poetica e liberatoria, in cui la consapevolezza del sé coincide con il tentativo di raccontare attraverso la sua esposizione sociale tensioni e necessità.
L’arte di Lidia Tropea segue il linguaggio della precarietà e dell’instabilità, le possibilità e potenzialità del cambiamento, della mutazione, della migrazione, il concetto di liquido e fluidità: “Non è un fatto d’incoerenza, anzi, l’acqua mantiene intatta la sua intima natura, cambia solo la forma, ma la sostanza no.
“… trovo molto prezioso quando uno si sente perso, quando uno non è sicuro di dove andrà nel futuro, penso che sia un’enorme benedizione, e sto godendo di questo momento fra le cose…” Bill Viola”